Siracusa (Sicilia, Italia)
29 agosto-1° settembre 1953
Le lacrime di Maria scorrono a Siracusa
Una delle più impressionanti "lacrimazioni mariane" ha avuto luogo a Siracusa, in Sicilia, nel 1953. La scena si è svolta tra il 29 agosto e il 1° settembre in casa di due sposi, Angelo Iannuso e Antonina Lucia Giusto. Quest'ultima, che la notte precedente aveva rischiato di perdere la vista a causa della gravidanza, si è accorta improvvisamente che da una statuetta di gesso raffigurante il Cuore Immacolato di Maria, da poco regalata, uscivano delle lacrime. La scena si è ripetuta davanti a numerosi testimoni per un periodo di quattro giorni: le lacrime sono state raccolte per essere esaminate e la scena è stata filmata. Di fronte all'inspiegabile evidenza, la Chiesa ha riconosciuto subito l'evento come miracoloso.
Santuario della Madonna delle Lacrime, Siracusa /© CC BY-SA 3.0/Salvo Cannizzaro
Motivi per credere :
- Le lacrime sono scese per 58 volte di seguito nell'arco di quattro giorni.
- Erano presenti molti testimoni.
- Intorno alla statua di gesso piangente si sono verificate guarigioni fisiche inspiegabili.
- Le lacrime sono state raccolte: dopo analisi scientifiche, l'origine del liquido è stata giudicata di "tipo umano".
- La statuetta di Angelo e Antonia era stata acquistata in un negozio comune di Siracusa e proveniva da una fabbrica che aveva prodotto molte altre statuette identiche. Quella da cui sgorgavano le lacrime è stata smontata ed esaminata per assicurarsi che non si fossero verificate manomissioni.
- Papa Pio XII ne ha proclamato l'autenticità pochi mesi dopo, dopo un'accurata indagine.
- I Papi successivi, in particolare Giovanni Paolo II e Francesco, hanno presentato questo fenomeno come un segno spirituale dato da Dio all'umanità sofferente.
Sintesi :
Le "lacrimazioni mariane" sono un fenomeno misterioso che sièripetuto nei secoli nella Chiesa cattolica. Dalle lacrime della statua della Vergine di Cléry, tanto cara al re Luigi XI da essere sepolto accanto ad essa, alla Vergine di Akita in Giappone alla fine del XX secolo, sono state molte le manifestazioni sorprendenti e miracolose della "Vergine piangente".
Nel 1953, al numero 11 di Via degli Orti di San Giorgio, a Siracusa, in Sicilia, una giovane coppia, Angelo Iannuso e Antonina Lucia Giusto, era in attesa del primo figlio. La madre aveva avuto una gravidanza difficile, che le aveva provocato un calo della vista. Intorno alle 3 del mattino del 29 agosto ha perso completamente la vista, per poi riacquistarla intorno alle 8. A quel punto, si è accorta che la statua in gesso del Cuore Immacolato di Maria, un regalo che avevano ricevuto per il loro recente matrimonio, stava piangendo lacrime che sembravano umane. La notizia si è diffusa rapidamente in città, e la folla è accorsa per vedere il fenomeno, che si è ripetuto non meno di 58 volte nei tre giorni successivi.
La Chiesa ha accolto la notizia con cautela. Allertato, il parroco, don Giuseppe Bruno, ha ottenuto dal suo vescovo il permesso di far eseguire una valutazione scientifica. La commissione, composta da diversi scienziati del laboratorio diigiene e profilassi della provincia, uno dei quali era notoriamente ateo, ha prelevato un centimetro cubo del liquido che fuoriusciva. I risultati sono stati subito indiscutibili: si trattava effettivamente di liquido umano.
La statuetta e la sua cornice sono state esaminate. La parte dell'effigie della Vergine apparentemente ricoperta di smalto è stata rimossa dal vetro nero che la sosteneva ed esaminata. È stato riscontrato uno spessore di circa 1 o 2 cm, completamente asciutto al momento dell'esame. Il rapporto della commissione rileva che l'esame degli angoli interni degli occhi con una lente di ingrandimento non ha rivelato pori o irregolarità nella superficie dello smalto, ma una sorta di rigonfiamento della palpebra inferiore ogni volta che scorrevano le lacrime, come mostrato dal breve filmato in possesso dell'Arcidiocesi di Siracusa. Non è statotrovatoalcun meccanismo per spiegare il fenomeno, che è stato dichiarato inspiegabile dalla Chiesa.
Il 13 dicembre, il cardinale Ruffini, in rappresentanza dell'episcopato di Sicilia, ha riconosciuto l'autenticità dell'evento. Appena un anno dopo, il 17 ottobre 1954, Papa Pio XII, in visita apostolica nell'isola italiana, ha parlato con forza e commozione del fenomeno: "Comprenderanno gli uomini l'arcano linguaggio di quelle lacrime?", ha chiesto in un messaggio trasmesso alla radio. "Maria è in cielo eternamente felice e non soffre né dolore né mestizia; ma Ella non vi rimane insensibile, e anzi nutre sempre amore e pietà per il misero genere umano, cui fu data per Madre", ha aggiunto.
Già nel 1957 si progettava di costruire un santuario per "Nostra Signora delle Lacrime". I lavori sono iniziati finalmente nel 1966, e sono stati completati trent'anni dopo. Giovanni Paolo II, che ha elevato il tempio a basilica minore nel 2002, lo ha consacrato il 6 novembre 1994. Nella parte superiore dell'edificio, vicino all'altare maggiore, si trova un'immagine della Vergine Maria che versa lacrime. Nella cripta è conservato un reliquiario contenente un panno imbevuto delle lacrime versate dall'immagine.
In occasione del 50° anniversario, il 31 agosto 2003, San Giovanni Paolo II ha affermato: "Quanto misteriose sono queste lacrime! Esse parlano di dolore e di tenerezza, di conforto e di misericordia divina. Sono il segno di una presenza materna, e un appello a convertirsi a Dio, abbandonando la via del male per seguire fedelmente Gesù Cristo. A Te, dolce Madonna delle Lacrime, presentiamo la Chiesa e il mondo intero. Guarda a chi ha più bisogno di perdono e di riconciliazione; reca concordia nelle famiglie e pace fra i popoli. Asciuga le lacrime che l’odio e la violenza provocano in molte regioni della Terra, specialmente in Medio Oriente e nel Continente africano. Il tuo pianto, o Madre, sia pegno di conversione e di pace per tutti i tuoi figli!"
Nel maggio 2018, il reliquiario è giunto in Vaticano e Papa Francesco ha celebrato la Messa alla presenza delle lacrime della Vergine nella cappella della Casa Santa Marta. In quell'occasione, ha invocato Maria per chiederle il dono delle lacrime: "Preghiamo la Madonna perché dia a noi e anche all’umanità, che ne ha bisogno, il dono delle lacrime, che noi possiamo piangere: per i nostri peccati e per tante calamità che fanno soffrire il popolo di Dio e i figli di Dio".
I pellegrini continuano ad accorrere sempre più numerosi per consolare la "Vergine piangente" e condividere le sue sofferenze.
Jacques de Guillebon è saggista e giornalista. È collaboratore della rivista cattolica La Nef.