Maria ferma l'epidemia di peste sul Monte Berico

A partire dal 1404, la città di Vicenza, nell'Italia nord-orientale, fu devastata dalla peste. Vent'anni dopo, lo spopolamento era spaventoso e la disperazione dei sopravvissuti tangibile. Ci sarebbe voluto un miracolo per salvarli. Il 7 marzo 1426, mentre la settantenne Vincenza Pasini saliva sul Monte Berico, che dominava la città, "una donna dall'aspetto regale, vestita con abiti più splendenti del sole e avvolta in mille profumi", promise di fermare l'epidemia se fosse stata costruita una chiesa in suo onore sul monte. Le autorità civili ed ecclesiastiche inizialmente ignorarono la richiesta di Vincenza, prima di iniziare effettivamente la costruzione del santuario il 24 agosto 1428, dopo una seconda apparizione della Vergine.

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Motivi per credere :

Tra i manoscritti della Biblioteca Bertoliana di Vicenza si trova un documento di raro valore e assolutamente inconfutabile: il Processo delle apparizioni, opera dell'avvocato Giovanni da Porto, che presiedeva la commissione di giuristi nominata dalle autorità civili ed ecclesiastiche per indagare sui fatti del 1426 e 1428. Denominato Codice 1430, dalla data di stesura, avvenuta nel novembre del 1430, pochi mesi dopo i fatti narrati, questo manoscritto è un'opera di indagine seria e documentata, volta a spiegare la costruzione del santuario sulla cima del Berico fornendo la prova della realtà delle apparizioni della Madonna a Vincenza Pasini. Si intitola "Presentare la splendida e meravigliosa costruzione della chiesa della Gloriosa Madre di Dio sul Sacro Monte, i suoi miracoli e le sue meraviglie". La sua autenticità è indiscutibile, e il lavoro di verifica è equivalente agli attuali metodi di riconoscimento di una mariofania.

Abbiamo anche una delibera comunale del 10 gennaio 1529, che cita le apparizioni come fatto storico riconosciuto.

Vincenza Pasini era una settuagenaria di origini modeste, da poco stabilitasi a Vicenza. Era conosciuta solo per la sua carità, la sua grande pietà, il tempo che trascorreva in chiesa ogni giorno e la sua devozione a Maria. Non era affatto una persona "illuminata".

Era analfabeta, eppure ha usato termini che ricordano la Donna dell'Apocalisse, "vestita di sole", per descrivere l'apparizione.

Nonostante l'incredulità dell'opinione pubblica, il rifiuto delle autorità di ascoltarla e la brutalità del vescovo, che la cacciò e le diede della pazza, Vincenza rimase fedele alle richieste della Signora per più di due anni, tornando ogni giorno sul luogo dell'apparizione.

Tutte le parole di Maria che Vincenza ripeté alle autorità, riportate nella sua prima dichiarazione, erano in linea con l'insegnamento cattolico e prefiguravano in molti modi i messaggi e le richieste di altre apparizioni future: costruzione di un santuario, preghiere, penitenze e sacrifici per placare l'ira di Cristo, di cui la peste era una manifestazione (così come la rivoluzione e le persecuzioni nelle rivelazioni a Caterina Labouré nel 1830, la carestia a La Salette nel 1846, la sconfitta e l'invasione nel 1870 a Pontmain, le guerre mondiali e la rivoluzione russa a Fatima nel 1917).

Maria promise tre segni che avrebbero aiutato Vincenza a convincere i vicentini: la fine della peste non appena fossero iniziati i lavori per la chiesa che era stata chiesta; lo sgorgare di una sorgente abbondante "dalla roccia secca" e la promessa che i costruttori non avrebbero mai finito le risorse finanziarie. Queste tre promesse vennero mantenute contro ogni speranza.

Dal momento della posa della prima pietra del santuario, il 24 agosto 1428, la peste cessò di colpire Vicenza. L'epidemia affliggeva la città da più di vent'anni, e nulla sembrava riuscire a fermarla.

Al primo colpo di piccone, l'acqua sgorgò dall'arida roccia "in quantità così incredibile da straripare come un fiume che scende dalla cima della montagna".

Il denaro non fu mai un problema quando si trattò di costruire il magnifico santuario, sia per la chiesa originaria che per i suoi numerosi ampliamenti e ornamenti, per il monastero, la foresteria...

Una volta costruito il santuario, Maria aggiunse nuove promesse per "tutti coloro che lo visiteranno con devozione nelle sue feste o nella prima domenica di ogni mese e riceveranno in dono l'abbondanza delle grazie e della misericordia di Dio, nonché la benedizione della mia mano materna". Ancora oggi, il santuario della Madonna di Monte Berico attira folle di pellegrini in occasione dell'Assunzione (15 agosto), della Natività di Maria (8 settembre) e delle prime domeniche del mese: una media di 30.000 pellegrini e 22.000 confessioni, che nella nostra epoca scristianizzata è già di per sé un miracolo. Questo rende quello di Monte Berico uno dei santuari mariani più importanti d'Europa.

Sintesi :

All'inizio del XV secolo, la città di Vicenza, nell'Italia nord-orientale, si pose sotto la protezione della Repubblica di Venezia per sfuggire ai conflitti tra podestà e tiranni locali, che la affliggevano regolarmente. Questa scelta ebbe una conseguenza drammatica: in contatto commerciale con l'Oriente, dove la peste era endemica, la Serenissima fu soggetta a regolari epidemie. La malattia giunse a Vicenza attraverso i ratti, o meglio le loro pulci, che trasportavano il bacillo. A partire dal 1404 e per più di vent'anni, la città fu devastata da questa malattia, di cui sembrava impossibile liberarsi.

Il 7 marzo 1426, Vincenza Pasini, moglie settuagenaria di un falegname da poco trasferitosi a Vicenza, stava salendo sul Monte Berico per portare il pasto al marito, che stava lavorando alla sua vigna. Verso le nove del mattino si fermò improvvisamente, abbagliata dallo spettacolo che le si presentava davanti: "una donna di aspetto regale, vestita di abiti più splendenti del sole e avvolta da mille profumi" . Spaventata e consapevole di trovarsi di fronte a una manifestazione celeste, l'anziana donna "cadde a terra con il viso" davanti all'essere di luce che stava contemplando, e rimase prostrata. La cosa più sorprendente è che, nonostante l'età, non si era fatta male nella caduta e che il cesto contenente il pasto del marito, che le era sfuggito, non si era aperto, per cui il cibo, difficile da reperire e costoso in questi tempi di penuria, era intatto.

La Signora la aiutò a rimettersi in piedi "prendendola per le spalle", poi disse: "Io sono la Vergine Maria, Madre di Cristo, morta sulla croce per la salvezza degli uomini. Ti prego di andare a dire alla mia gente in mio nome, se vogliono recuperare la salute, di costruire qui una chiesa in mio onore, altrimenti la peste continuerà". Nonostante lo spavento iniziale, Vincenza rimase lucida, controbattendo alle richieste della Signora con obiezioni di buon senso: "Ma il popolo non mi crederà, gloriosa Madre, e dove troveremo i soldi per tutto questo?" Maria rispose: "Insisterete perché il mio popolo esegua la mia volontà, altrimenti la peste non cesserà mai, perché finché non obbediranno, mio Figlio sarà in collera con loro. Come prova, lasciate che scavino la roccia secca qui e l'acqua sgorgherà. Una volta iniziata la costruzione, non mancherà mai il denaro. Tutti coloro che visiteranno questa chiesa con devozione nelle mie feste o nella prima domenica di ogni mese riceveranno in dono l'abbondanza delle grazie e della misericordia di Dio e la benedizione della mia mano materna". Poi, con un ramo d'ulivo, ricordando l'episodio dell'arca di Noè e il rinnovo dell'alleanza tra Dio e l'uomo, Maria segnò il luogo della futura chiesa, che corrisponde all'altare maggiore dell'attuale santuario.

Come aveva previsto, Vincenza dovette scontrarsi con l'incredulità delle autorità, che si rifiutarono di ascoltarla. Il vescovo, Pietro Emiliani, la cacciò dandole della pazza. Non si fece nulla e la peste continuò a devastare la città. Vincenza riprese la sua vita ordinaria di preghiera e continuò a salire sul Berico.

Il 1° agosto 1428 la Madonna le appare di nuovo e le rinnovò le sue richieste. Vincenza tornò dalle autorità che, di fronte all'entità del disastro, decisero di ascoltarla e il 25 iniziarono a costruire la chiesa. Al primo colpo di piccone, l'acqua sgorgò dalla roccia arida "in quantità incredibile, fino a traboccare con grande rumore come un fiume che scende dalla cima della montagna". L'epidemia cessò e, nonostante la vicinanza con Venezia, la cui laguna era visibile dal Berico, non comparve più nella diocesi. Anche i fondi necessari erano abbondanti.

Un'inchiesta canonica e civile, condotta nel 1429, portò al riconoscimento delle apparizioni alla fine del 1430. Il santuario fu affidato ai Servi di Maria, una congregazione che lo serve ancora oggi.

Esperta di storia della Chiesa, postulatrice di una causa di beatificazione e giornalista per diversi media cattolici, Anne Bernet è autrice di oltre quaranta libri, la maggior parte dei quali dedicati alla santità.

Andare oltre :

Giovanni da Porto, Procès des apparitions o Codex 1430, 1911 (per la prima edizione).

Per saperne di più :

Giocondo Maria Todescato, Origini del Santuario della Madonna di Monte Berico, Edizioni Servi di Maria, 1982.
Online, il sito ufficiale del santuario.
Patrick Sbalchiero e René Laurentin, in Dictionnaire des apparitions de la Vierge Marie, 2010, p. 528.