Firenze (Toscana, Italia)
1385 ca-1438
Il beato Angelo Agostino, il carmelitano coronato di fiori
Angelo Agostino Mazzinghi è stato un carmelitano fiorentino. Venne nominato più volte priore del suo convento e lanciò un movimento di riforma dell'ordine. I suoi confratelli carmelitani rimasero estremamente discreti sulle sue estasi, locuzioni interiori e visioni. Angelo Agostino non dissociò mai le grazie ricevute dalla teologia cattolica, collocando le visioni e i messaggi celesti all'interno dell'economia cristiana della salvezza. Il beato era particolarmente venerato dalla popolazione fiorentina, soprattutto con il nome di Angiolino.
La chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze, in cui è sepolto Angiolo Agostino Mazzinghi / © CC BY-SA 3.0 / Emmanuel BRUNNER
Motivi per credere :
- I fiorentini amavano e veneravano Angelo Agostino anche in vita: accorrevano al convento di Santa Maria delle Selve non solo per le voci sui suoi carismi soprannaturali, ma anche per la sua accoglienza estremamente caritatevole e la notevole qualità delle sue prediche.
- Il siciliano Nicola Calciuri, carmelitano contemporaneo di Angelo Agostino, riferisce che "testimoni affidabili" videro "rose e gigli uscire dalla sua bocca un giorno in cui Angelo stava predicando a Firenze" prima di essere incoronato da due angeli.
- Il Carmelo, di cui è un brillante rappresentante, è un'autorità in materia di teologia spirituale, psicologia religiosa ed esperienze mistiche: se ci fosse stato il minimo dubbio sull'autenticità dei suoi prodigi, Angelo Agostino non vi sarebbe stato venerato per molto tempo.
- Angelo Agostino è stato proclamato beato dopo un giusto processo che, per sua natura, non accetta fatti non verificabili o poco conosciuti.
- I Bollandisti, illustri studiosi del XVII secolo intransigenti in materia di miracoli e agiografia, preferirono attendere ulteriori prove della sua santità prima di prendere una decisione, ma riconobbero ugualmente il posto di Angelo Agostino.
Sintesi :
Il beato Angelo Agostino nacque a Firenze (Toscana, Italia) intorno al 1385: la sua data di nascita esatta è sconosciuta. Ricevette indubbiamente un'educazione cristiana solida e duratura, poiché fin dall'adolescenza ebbe intenzione di diventare un religioso.
Entrò nel monastero carmelitano fiorentino di Santa Maria delle Selve a 28 anni. La sua fu una decisione matura. Avrebbe potuto continuare a condurre una vita onesta nel mondo, ma voleva fare della sua vita un'offerta a Dio seguendo le orme di Gesù, Maria e dei primi apostoli. Gli era chiaro che l'Ordine carmelitano rispondeva alle sue aspettative.
I primi anni di vita contemplativa lo resero un religioso esemplare sotto ogni aspetto. Era particolarmente desideroso di applicare la regola carmelitana in tutti i suoi aspetti, perché ai suoi occhi era l'espressione della volontà di Dio. I responsabili dell'ordine e i religiosi fiorentini riposero in lui tutta la loro fiducia a partire dal 1419, quando il futuro beato cominciò a pensare alla riforma della sua comunità. In quell'anno venne nominato priore del convento di Firenze, anche se era religioso da soli sei anni.
Secondo le testimonianze dell'epoca, era talmente umile da essere costretto ad accettare questa nomina. Cominciarono a circolare voci sui fenomeni straordinari a cui era soggetto. I suoi confratelli rimasero estremamente discreti sulle sue estasi, locuzioni interiori e altre visioni di Gesù e di sua Madre, almeno fino a quando non venne nominato priore del convento nel 1435 (fino al 1437).
A Firenze era visto più come un carmelitano in stato di perfezione e un notevole sacerdote che come mistico o operatore di miracoli. Le voci, tuttavia, circolavano, e i fedeli fiorentini accorrevano sempre più numerosi al convento. Non erano solo le voci sui suoi carismi soprannaturali a motivare i visitatori, ma anche l'eccezionale qualità della sua accoglienza, la sua inesauribile carità e l'alto valore spirituale e teologico delle sue prediche. I fiorentini lo soprannominarono "Angiolino".
Perché Angelo Agostino era anche un buon teologo. Per questo, i vertici ecclesiastici non espressero mai giudizi negativi o addirittura critici sul suo misticismo e sui prodigi legati alla sua persona. Riformatore del suo convento e creatore di eremi per religiosi desiderosi di vivere un'esperienza eremitica, fu nominato docente di teologia nel 1434, acquisendo una certa legittimità dottrinale.
Un suo contemporaneo, il siciliano Nicola Calciuri, raccolse dai Carmelitani di Firenze una testimonianza straordinaria, alla quale dobbiamo dare tutto il credito possibile, vista l'assoluta prudenza del Carmelo in fatto di esperienze prodigiose: un giorno di Quaresima, mentre il beato predicava a Firenze, convertendo uomini e donne di ogni ceto sociale, dalla sua bocca uscirono "rose e gigli", sorprendentemente freschi e belli, come a dimostrare che lo Spirito Santo parlava attraverso di lui. Tra i testimoni, alcuni videro apparire "due angeli" che raccolsero questi fiori e ne fecero una "corona" che collocarono intorno al capo del beato.
Più passavano gli anni, più la Vergine Maria gli appariva. Non sappiamo quante esperienze visionarie abbia avuto, ma in ogni caso ce ne furono abbastanza perché i frati del convento, i responsabili dell'Ordine Carmelitano e il clero della Toscana ne fossero a conoscenza. Angelo Agostino non disgiunse mai queste grazie prodigiose dalla teologia mariana della Chiesa cattolica, collocando visioni e messaggi celesti all'interno dell'economia cristiana della salvezza.
Il processo di beatificazione fu aperto dall'arcivescovo di Firenze Giuseppe Maria Martelli nel 1758. Tre anni dopo, Papa Clemente XIII lo beatificò.
Al di là delle ragioni per credere :
Angelo Agostino, immensamente popolare nel XV secolo per la sua carità, condusse un'umile vita di lavoro e dedizione agli altri, senza mai esporsi personalmente.
Andare oltre :
Domenico Maria Manni, Vita in ristretto del Beato Angelo di Agostino Mazzinghi carmelitano fiorentino promulgata dai padri del Carmine di Firenze in occasione della solenne festa fatta il dì 28. giugno 1761. in ringraziamento a Dio pel decreto ottenuto dalla santità di Clemente 13. sommo pontefice in conferma del culto prestato al detto Beato ab immemorabili, Stamperia Imperiale, 1761. Disponibile online.