Sintesi :
Tra i dettagli storici precisi, pertinenti e comprovati citati da Colin Hermer, possiamo citare:
1. la descrizione della traversata tra i porti di Seleucia e Cipro (At 13,4-5);
2. la designazione del porto di Pafo (a Cipro) per il viaggio verso Perge (At 13,13);
3. l'ubicazione delle città di Listra e Derbe, in Licaonia (At 14,6);
4. la lingua parlata a Listra: il licaonio (At 14,11);
5. il riferimento a Zeus ed Ermes, divinità notoriamente associate alla città di Listra (At 14,12);
6. la menzione del porto di Attalia, attraverso il quale passavano i viaggiatori di ritorno da Perge (At 14,25);
7. la descrizione ordinata della strada da Derbe a Listra, provenendo dalla Cilicia (At 15,41; 16,1);
8. la menzione della città di Troade (At 16,8), il cui nome fu poi cambiato in Eski Stambul;
9. l'ubicazione di un luogo di sosta per i marittimi a Samotracia, vicino a Neapoli (At 16,11);
10. la descrizione della colonia romana di Filippi, che apparteneva al distretto di Macedonia, e l'identificazione del suo porto, chiamato Neapoli (At 16,11-12);
11. l'ubicazione del fiume Gangites, vicino a Filippi (At 16,13);
12. l'identificazione della città di Tiatira come centro di tintura (At 16,14), come attestano almeno sette iscrizioni provenienti dalla città;
13. l'uso rilevante del termine "stratega" per designare i magistrati della colonia (At 16,22), così come il termine "arconte", usato nel versetto 19;
14. le località di Anfipoli e Apollonia (città distanti circa 48 chilometri l'una dall'altra), dove i viaggiatori si fermavano per qualche notte durante il viaggio verso Tessalonica (At 17,1);
15. la presenza di una sinagoga a Tessalonica (At 17,1), confermata da un'iscrizione del II secolo d.C.;
16. il termine appropriato (politarchi) usato per designare i magistrati di Tessalonica (At 17,6);
17. l'indicazione della barca come mezzo più pratico per raggiungere Atene (At 17,14-15);
18. l'abbondante presenza di idoli ad Atene (At 17,16);
19. il riferimento a una sinagoga ad Atene (At 17,17);
20. la menzione dell'esistenza di dibattiti filosofici nell'Agorà (At 17,17), elemento del tutto caratteristico della vita ateniese;
21. l'uso del termine ateniese "Areopago" (At 17,19) per descrivere l'organo giudiziario;
22. la menzione di un altare dedicato a un "Dio ignoto" (At 17,23): tali altari saranno citati in seguito da Pausania e Diogene Laerzio;
23. la descrizione della reazione (derisione) dei filosofi greci (At 17,32), che notoriamente negavano la risurrezione corporea;
24. il termine "Areopagita" (Areios Pagos) è il titolo dato a un membro del tribunale di Atene (At 17,34);
25. la presenza di una sinagoga a Corinto (At 18,4);
26. la nomina a proconsole di Gallione, residente a Corinto (At 18,12);
27. il bema (piattaforma del tribunale) che dominava il foro di Corinto (At 18,16);
28. il nome Tyrannos, attestato in iscrizioni del I secolo a Efeso (At 19,9);
29. i santuari e le immagini di Artemide, ben descritti (At 19,24), abbondano nelle testimonianze archeologiche;
30. l'espressione "la grande dea Artemide" è attestata da iscrizioni a Efeso (At 19,27);
31. la descrizione del teatro di Efeso come luogo di riunione della città (At 19,29);
32. il titolo di grammateus per il segretario comunale di Efeso (At 19,35);
33. il titolo d'onore neokoros, comunemente autorizzato dai Romani per le grandi città che avevano un tempio ufficiale di culto (At 19,35);
34. il termine he theos usato per indicare la divinità (At 19,37);
35. il termine agoraioi hemerai (At 19,38) per descrivere le assise e i magistrati che tenevano il tribunale sotto la direzione del proconsole;
36. l'uso di una precisa denominazione etnica, Beroiaios (At 20,4), attestata in iscrizioni locali;
37. l'uso del termine etnico caratteristico Asianos, che significa "Greci d'Asia" (At 20,4);
38. la denominazione delle città, da Assos a Mitilene(At 20,14-15)
39. il nome della città al plurale neutro (Patara) (At 21,1);
40. la menzione della rotta marittima al largo di Cipro, favorita da venti persistenti da nord-ovest (At 21,3);
41. la descrizione del viaggio tra le città di Tolemaide e Cesarea (At 21,7-8);
42. la descrizione di un atto di pietà tipicamente ebraico (At 21,24);
43. la descrizione della legge ebraica che proibiva ai gentili di entrare nel tempio di Gerusalemme (At 21,28);
44. lo stazionamento permanente di una coorte romana (chiliarca) ad Antonia per reprimere qualsiasi disturbo durante le feste(At 21,31);
45. la scala usata dalle guardie in quel periodo (At 21,35);
46. il metodo comune per ottenere la cittadinanza romana a quel tempo: pagare una grossa somma (At 22,28);
47. la reazione del tribunale quando si seppe che era stato legato un cittadino romano (Paolo) e non di Tarso (At 22,29).
48. la menzione di Anania, sommo sacerdote dell'epoca (At 23,2);
49. la località di Antipatris, luogo di sosta naturale sulla strada per Cesarea (At 23,31);
50. la giurisdizione della Cilicia (At 23,34);
51. la procedura penale provinciale dell'epoca (At 24,1-9): descrizione dell'atto di accusa di Tertullo;
52. il nome di Porzio Festo (At 24,27), che corrisponde esattamente a quello dato da Flavio Giuseppe;
53. il diritto di appello per i cittadini romani (At 25,11);
54. la formula giuridica corretta (At 25,18);
55. la forma caratteristica di riferimento all'imperatore (At 25,26);
56. le migliori rotte marittime, che allora confinavano con la Cilicia e la Panfilia, per navigare verso Myra (At 27,4-5);
57. il porto principale dove trovare una nave per l'Italia (At 27,5-6);
58. il lento passaggio a Cnido, di fronte al vento da nord-ovest (At 27,7);
59. la rotta migliore da seguire, tenendo conto dei venti (At 27,7);
60. la posizione di Bei Porti, vicino alla città di Lasea (At 27,8);
61. Bei Porti era un porto poco riparato in inverno (At 27,12);
62. la tendenza abituale dei venti meridionali a trasformarsi improvvisamente in venti violenti (At 27,13);
63. la posizione precisa e il nome dell'isola di Càudas (At 27,16);
64. le manovre appropriate per la sicurezza della nave (At 27,16);
65. la capacità di prevedere le tempeste alla deriva nell'Adriatico (At 27,27), confermata da molti esperti navigatori del Mediterraneo;
66. il termine preciso (Bolisantes) per misurare la profondità (At 27,28);
67. la profondità corretta delle acque vicino a Malta è di 15-20 braccia, cioè da 27 a 36 metri (At 27,28);
68. la stretta responsabilità delle guardie nell'impedire la fuga dei prigionieri (At 27,42);
69. gli abitanti del luogo e le superstizioni dell'epoca (At 28,4-6);
70. il titolo appropriato di protos tēs nēsou (At 28,7);
71. la menzione di Reggio come rifugio in attesa di un vento favorevole da sud per attraversare lo stretto di Messina (At 28,13);
72. l'ubicazione del Foro di Appio e delle Tre Taverne, tappe della via Appia (At 28,15);
73. il metodo di guardia dei soldati a Roma (At 28,16);
74. le condizioni di detenzione, compreso il costo dell'alloggio, a carico del prigioniero (At 28,30-31).
E così via.
Concludiamo con un punto importante: il libro degli Atti non è mai stato criticato in alcun dettaglio. Gli storici non sono stati in grado di individuare errori storici in ciò che Luca ci ha raccontato. Per questo motivo, lo storico A.N. Sherwin-White conclude: "Per gli Atti degli Apostoli, la conferma della storicità è schiacciante.... Qualsiasi tentativo di respingere la sua storicità deve ora apparire assurdo. Gli storici romani l'hanno a lungo dato per scontata".
Matthieu Lavagna, autore di Soyez rationnel, devenez catholique!